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Idrosfera

Data la morfologia pianeggiante e la buona permeabilità delle rocce e suoli calcarenitici presenti su tutta la superficie emersa, il deflusso idrico superficiale è praticamente assente sull’isola, fatta eccezione per il ruscellamento diffuso che si attiva in occasione di eventi meteorici significativi, ma che solo raramente, e localmente, riesce a raggiungere la linea di riva.

Nonostante le modeste precipitazioni (circa 600 mm/annui) e le relativamente elevate temperature atmosferiche (17°C medi annui) che favoriscono l’evapotraspirazione, l’isola di Pianosa ospita invece un sistema acquifero con acqua dolce in grado di soddisfare da sempre la domanda idrica su questo territorio insulare, pur avendo palesato alcune criticità nei periodi di maggiore emungimento. Il sistema si compone di un acquifero freatico, costituito dalle calcareniti della Formazione di Pianosa continue su tutta l’isola, e di una serie di “orizzonti” acquifero più profondi, semi confinati-confinati e più o meno continui, ospitati nelle intercalazioni conglomeratiche-calcarenitiche presenti nel substrato miocenico a prevalente componente marnoso-argillosa.

Sull’isola sono presenti 25 pozzi “alla romana” che intercettano le acque dell’acquifero freatico superficiale (Figura 1) e 4 pozzi profondi che drenano le acque circolanti nelle intercalazioni conglomeratico-calcarenitiche del substrato. Seppur ormai ridotta a stillicidio e spesso inattiva, sull’isola è presente anche una piccola sorgente, in prossimità della quale sono presenti resti di antichi lavatoi (Figura 2). Per far fronte alle attuali esigenze idriche sull’isola è attivo un solo pozzo profondo (Figura 3) ubicato nella parte centrale dell’isola stessa.

Figura 1 – Pozzi “alla romana” sviluppati nell’acquifero superficiale
Figura 2 – Sorgente e attigui lavatoi
Figura 3 – Pozzo profondo attualmente utilizzato sull’isola

La circolazione delle acque sotterranee ha una prevalente direzione da ovest verso est ed è controllata principalmente dall’assetto geologico strutturale dell’isola, ma anche dall’idrodinamica legata allo sfruttamento della risorsa. Infatti, l’emungimento ad opera del pozzo profondo crea un richiamo di acque dall’acquifero freatico verso il profondo nell’area orientale, dove i due acquiferi sono in continuità idraulica (Figura 4), provocando quindi in questo settore un abbassamento dei livelli piezometrici con valori prossimi o poco al di sotto del livello del mare e conseguentemente favorendo il fenomeno dell’intrusione di acqua di mare in acquifero. La principale fonte di alimentazione dell’acquifero è l’infiltrazione locale di acque meteoriche, ma non si escludono contributi secondari profondi da parte di una circolazione idrica sotterranea a carattere regionale e originata su terre emerse esterne all’Isola di Pianosa. Nel complesso le acque presentano una conducibilità elettrica variabile tra 500 e 6000 µS/cm ed un chimismo intermedio Na-Cl/Ca-HCO3 derivante dalla combinazione di una circolazione in acquifero calcarenitico con lo “spray marino” e con fenomeni di intrusione marina.

Figura 4 – Modello idrogeologico concettuale semplificato del sistema acquifero dell’Isola di Pianosa (Menichini et al., 2019, modificato)

MENICHINI, Matia, DOVERI, Marco, GIANNECCHINI, Roberto, GALANTI, Yuri, PASQUALETTI, Greta, SAPIA, Vincenzo, MENGHINI, Antonio (2019). A multi-tool approach for developing conceptual and groundwater flow numerical models of the Pianosa Island aquifer system (Tuscan Archipelago, Italy). IAH-International conference, Malaga, Settembre 2019.

 

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