GASEPIAN
Obiettivo Generale
Il progetto GASEPIAN ha un duplice obiettivo: a) lo studio dell’origine dei costituenti gassosi presenti nelle emissioni sottomarine nel tratto di mare ad est dell’isola di Pianosa; b) investigare le interazioni tra i composti gassosi rilasciati dal fondale e l’ecosistema marino locale. Lo studio prevede pertanto il monitoraggio chimico-fisico ed isotopico delle emissioni gassose, nonché studi di caratterizzazione biochimica e microbiologica delle acque di poro e dei sedimenti ad esse associate.
Descrizione delle attività previste
Nel tratto di mare compreso tra Pomonte (Isola d’Elba) e lo Scoglio D’Africa sono note da tempo delle emissioni gassose ricche in metano (>85%) che caratterizzano alcune aree del fondale distribuite a profondità entro i 15-20 metri. In queste 2 zone sono pertanto stati condotti diversi studi di caratterizzazione chimica, isotopica e biologica/biochimica (Emil Ruff et al., 2016; Sciarra et al., 2019; Saroni et al., 2022). Al contrario, per le emissioni gassose presenti nel tratto di mare ad Est di Pianosa è soltanto nota l’ubicazione generica su una distribuzione di fondale 10-50 m. Come prima fase è pertanto necessaria un’attività di scouting del fondale da effettuarsi con il supporto di personale tecnico-scientifico abilitato e opportunamente addestrato ad operare in immersione (apnea e/o mediante utilizzo di bombole). Durante questa fase, particolare attenzione sarà rivolta all’identificazione di direttrici e/o profondità preferenziali alle quali le emissioni gassose si distribuiscono.Una volta identificati e mappati i principali centri di emissione, sarà effettuato il campionamento della fase gassosa su punti di emissione selezionati in funzione del flusso e della facilità di raggiungimento, nonché delle acque di poro e del sedimento ad essi associati. Durante le fasi di campionamento saranno inoltre effettuate le misure della temperatura nei punti di emissione.I campioni prelevati saranno successivamente preparati per le analisi chimiche, isotopiche, biochimiche e microbiologiche di laboratorio.L’inizio delle attività di scouting è previsto nella seconda metà di Settembre 2024 per una durata di 5-7 giorni. Seguendo le indicazioni ottenute da questa prima fase di osservazioni, nello stesso periodo sarà effettuato il campionamento del gas. Le analisi chimiche ed isotopiche verranno effettuate in IGG-Pisa e UNI-FI nel più breve tempo possibile, ma sicuramente entro 20-30 giorni. I successivi mesi (es. Ottobre e Novembre), se le condizioni meteo-marine lo permetteranno, potranno essere dedicati ad una nuova campagna che sarà dedicata, oltre al prelievo dei gas, anche il campionamento delle acque di poro e dei sedimenti per una prima caratterizzazione biochimica e microbiologica. La diversità filogenetica e le attività funzionale della comunità microbica ricoprono un ruolo di fondamentale importanza per determinare i pattern dei processi biogeochimici coinvolti nel determinare le concentrazioni e le composizioni isotopiche dei costituenti gassosi contenenti C, H, S. In presenza di condizioni favorevoli verrà valutata la possibilità di effettuare le attività in 2 diversi periodi dell’anno per evidenziare eventuali variazioni temporali delle caratteristiche chimiche-isotopiche dei gas e della comunità microbica. Si prevede di effettuare le attività di caratterizzazione e monitoraggio per il biennio 2024-2026.
Descrizione dei risultati attesi
Lo studio dell’origine e della distribuzione dei composti contenenti CH4 e CO2 nelle manifestazioni gassose sottomarine hanno un’importanza di primo ordine sul ciclo del carbonio e, più in generale, nello studio delle interazioni tra i vari ecosistemi, dell’origine e distribuzione della vita.I rilasci di gas ricchi in metano caratterizzano molti zone distribuite nei fondali oceanici in tutto il mondo. La loro origine viene generalmente associata a processi abiotici, quali i processi di serpentinizzazione o rilascio da corpi magmatici in degassamento, oppure a processi biotici guidati delle attività metaboliche microbiche. Nonostante la letteratura scientifica sia ricca di studi inerenti le emissioni di fluidi dai fondali oceanici, molte sono ancora le incertezze relative alla dinamica dei processi chimici-fisici-biologici in grado di influenzare le caratteristiche chimiche e fisiche e quindi lo studio e la definizione della loro origine. Esistono diversi processi metabolici in grado di influenzare e regolare la produzione ed il rilascio di metano dai sedimenti presenti nei fondali oceanici. Nelle condizioni anaerobiche dei sedimenti marini profondi, la metanogenesi è guidata dalla presenza di Archaea idrogenotrofi, acetogeni e metilotrofi, mentre l’ossidazione del metano è mediata da Archaea (es. anaerobic methane-oxidizing archaea – ANME) e da batteri solfato riducenti (SRB) (Knittel and Boetius, 2009).Le emissioni gassose presenti a Pianosa (così come quelle ubicate a Pomonte e Scoglio d’Africa) rappresentano un laboratorio naturale di facile accesso (profondità ridotta in confronto a quelle dei fondali oceanici) e con un ambiente caratterizzato da elevata energia che permette lo sviluppo di una grandissima variabilità microbica (Emil Ruff et al., 2016). Queste condizioni determinano alla scala locale delle modifiche importanti delle concentrazioni delle specie gassose e della loro composizione isotopica ed i meccanismi/processi con cui tali variazioni avvengono sono tutt’altro che noti. Modifiche sostanziali delle caratteristiche chimiche ed isotopiche dovute a processi di ossidazione secondari possono rendere di difficile identificazione anche l’origine dei gas ed è per tale motivo che risulta necessaria la combinazione di studi di geochimica dei fluidi, biochimica e biologia molecolare che permetta l’integrazione dei dati che verranno ottenuti. I principali risultati attesi sono:- Prima identificazione di dettaglio e caratterizzazione chimica ed isotopica delle emissioni gassose sottomarine presenti nel tratto di mare ad est dell’isola di Pianosa; – Identificazione dell’origine dei costituenti gassosi;- Caratterizzazione delle comunità microbiche presenti sul fondale nell’intorno delle emissioni gassose;- Identificazione dei principali taxa microbici legati ai processi di metanogenesi e metanotrofia- Identificazione dei processi chimici-fisici-biologici che influenzano la composizione chimica ed isotopica dei costituenti gassosi.
Elenco nomi partecipanti al progetto:
IGG-CNR: Matteo Lelli (Referente), Brunella Raco, Ilaria Baneschi, Chiara Boschi, Sandra Trifirò
IFC-CNR: Mirko Passera, Chiara Benvenuti
IRSA-CNR: Stefano Amalfitano, Marco Melita
UNI-FI: Franco Tassi